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N. 11/12 novembre/dicembre 2011

Prof. Dr. Italo Richichi
Dirigente di Cardiologia
Docente di Riabilitazione Malattie Cardiache
Via Achille Savoia, 9 27100 Pavia
Tel e Fax 0382 578560

Gentile professore, al mio ragazzo di 22 anni è stata riscontrata una «insufficienza valvolare tricuspidale di grado lieve»: può tutto ciò compromettere l’idoneità a un concorso in polizia? E in modo particolare alla sua vita da sportivo? La ringrazio anticipatamente.
Gentile Signora, l’insufficienza tricuspidale isolata lieve è una anomalia abbastanza rara, mentre il riscontro ecocardiografico di una lieve insufficienza tricuspidale può essere rilevato anche in una valvola completamente normale. È necessario pertanto che gli faccia rifare la valutazione cardiologico-clinica con la ripetizione dell’esame ecocardiografico in un centro molto qualificato; in caso di vera patologia della valvola la questione che Lei ha posto dovrà essere valutata opportunamente.

Sono uno studente di 22 anni e innanzitutto le chiedo scusa per questa diagnosi per mail. Vengo al punto: ho sofferto per tanti anni di emicrania; finalmente ho trovato il farmaco miracoloso (Laroxyl 25); ho un difetto al cuore, pervietà del dotto di Botallo. Posso assumere il farmaco? A volte mi sento una morsa che mi prende in petto, devo preoccuparmi? Ultima cosa: cosa significa per un malato di cuore il dolore al braccio sinistro? Ho fatto una visita e mi è stato riscontrato soffio al cuore e dotto pervio. Cosa ne pensa?
Il Laroxyl appartiene ai derivati triciclici, farmaci antidepressivi: se le toglie la cefalea lo usi tranquillamente. Per quanto riguarda il dotto di Botallo pervio è una anomalia congenita che a seconda della sua ampiezza condiziona la compromissione cardiaca; penso che il cardiologo che ha fatto la diagnosi le abbia anche detto i limiti che deve mantenere. Il dotto di Botallo pervio non produce dolore al petto e al braccio sinistro, patologia che dipende dalle coronarie ed è ben altra cosa; nel suo caso eventuali disturbi di questo tipo possono dipendere da mialgie o altre artralgie compatibili anche con la giovane età, ma sono sicuramente da approfondire.

Buongiorno, ho 40 anni da pochi mesi: ho fatto un ecocardiocolordoppler transtoracico e mi hanno riscontrato questi risultati. Pattern normale, ventricolo dx normale, valvola aortica normale, insufficienza assente, stenosi assente; morfologia tricuspide, valvola mitrale normale, morfologia normale, insufficienza assente, stenosi assente, valvola polmonare normale, efflusso sx normale, valvola tricuspide insufficienza lieve, stenosi assente, setto interatriale normale, pericardio normale. Ho fatto anche un ecg sotto sforzo ed è tutto nella norma. Questa insufficienza della valvola tricuspide cosa comporta e cos’é? Inoltre vorrei sapere se, con questi risultati, posso fare attività fisica.
L’insufficienza della valvola tricuspide è un ritorno di sangue dal ventricolo destro all’atrio destro; in pratica nel cuore (destro) una piccola parte di sangue va controcorrente con dilatazione delle camere coinvolte. Ho però molte perplessità a ritenere isolata la presenza di questa disfunzione e ancora di più a ritenere che questa insufficienza si mantenga ancora lieve dopo 40 anni di vita iperattiva com’è quella di un giovane. Parlare delle cause di questa alterazione è abbastanza inusuale: trattasi di infezione oppure di cedimenti delle strutture di sostegno. Sono convinto che rifare l’esame con attenzione possa evidenziare una insufficienza così lieve da ritenerla compatibile con la normalità; cosa che si rileva con facilità. Coraggio dunque: appena può rifaccia l’esame ed auguri.

Egregio Dottore, ho 80 anni, e dall’età di anni 18 ho cominciato ad avere dei rari episodi di tachicardia parossistica, ma fui ritenuto abile comunque al servizio militare, praticando anche vari sport come canottaggio, ciclismo, nuoto. Dai 40 anni sino ai 60 ho praticato anche il volo da turismo, passando la visita medica di controllo annuale presso l’istituto medico legale sempre positivamente, sino a quando nel 1998, a seguito di esami in ospedale per un controllo cardiaco, mi veniva consigliato di sottopormi ad ablazione per eliminare gli episodi (rari) di tachicardia giunzionale: l’ablazione risultava efficace e non ho più avuto episodi di tachicardia. Nel 2002, a seguito di altro controllo, mi veniva accertata una cardiopatia ipertensiva con notevole riduzione della FE da 67% a 35%, asintomatica, e con blocco completo di branca sinistro. Comunque sto bene, cammino 2 ore al dì e non ho affanno, prendo solo Dilatrend 12,5 mg al mattino; il mio cardiologo, lo stesso che mi ha operato di ablazione, non ritiene utile procedere per CRT biventricolare. La mia domanda è: il blocco di branca può essere una conseguenza della ablazione? Grazie se vorrete rispondermi.
Mi ha fatto una domanda intelligente ma difficile. Ritengo comunque più probabile l’ipertensione arteriosa quale causa del BBS, tuttavia con gli elementi che mi ha fornito non riesco a spiegarmi il dimezzamento della frazione di eiezione. Sono comunque d’accordo col suo cardiologo; come dicevano i saggi latini: queta non smovere!

Gentile dottore mio figlio è stato ricoverato e gli hanno riscontrato una pericardite. Ha solo 19 anni, ancora non hanno capito di cosa si tratta esattamente: sono molto preoccupata! È ricoverato al Sacco: secondo lei mi posso fidare di quell’ospedale? Sono bravi per questa patologia? Sono una mamma preoccupata, se è possibile mi faccia sapere al più presto. La ringrazio anticipatamente.
Gentile Signora, a una madre in ansia si risponde subito. Stia tranquilla, l’ospedale Sacco è una struttura seria e qualificata; la pericardite è una malattia, solitamente causata da un virus, da cui oramai si può guarire e non lascia esiti se ben curata. Bisogna essere attenti e seguire i consigli medici anche una volta usciti dall’ospedale.