Read Time:3 Minute, 34 Second

Quando si sceglie il posto nel quale vivere sarebbe buona cosa tener conto, ai fini della salute, della vicinanza con il mare, della disponibilità di spazi verdi e che si tratti di zona scarsamente trafficata e poco rumorosa. Gli studi finora a disposizione hanno indicato che le persone godono di uno stato migliore di salute a mano a mano che le loro abitazioni si avvicinano alla costa. Secondo un ampio lavoro di ricerca, la presenza del mare contribuisce a ridurre i livelli di stress mentre la possibilità di trascorrere più tempo in spiaggia offre maggiori occasioni per fare lunghe passeggiate e praticare sport acquatici, due attività che giovano entrambi alla salute. Inoltre, le persone che vivono nel verde, avendo a disposizione ampi spazi alberati, fosse solo una casa o un appartamento vicino a un grande parco, si sottopongono a un rischio cardiovascolare inferiore rispetto a chi questa opportunità non ce l’ha. A sostenerlo è uno studio americano svolto presso l’Envirome Institute e il Superfund Research Center dell’Università di Louisville (KY), che comparando i marcatori legati di stress e rischio cardiovascolare nelle persone che vivono nel verde rispetto a quelli che non ci vivono,  hanno riscontrato che le persone del primo gruppo convivono con marcatori dei livelli di stress decisamente inferiori rispetto a quelle del secondo gruppo.   Dunque, oltre a poter disporre del mare o di ampie zone verdi è fondamentale poter godere di una buona qualità dell’aria.

Secondo l’Agenzia Europea dell’ambiente (AEA) nel 2020 in Europa si sono registrate 310.474 morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico, di queste 237.810 sono attribuibili al particolato fine (PM2.5), 48.555 al biossido di azoto (NO2)e 23.109 all’ozono. In Italia nello stesso anno si sono registrati 68.538 decessi, di cui 52.303 per PM2.5, 11.158 per NO2 e 5.077 attribuibili all’ozono. In questo contesto è opinione condivisa che ridurre i rischi ambientali sia fondamentale per ridurre il carico delle malattie cardiovascolari in Europa.

Da ultimo ma non per importanza per la salute generale e cardiovascolare in particolare è fondamentale vivere in una zona poco rumorosa. Il rumore causato dai trasporti è considerato la seconda causa ambientale di problemi di salute in Europa occidentale e ben due studi presentati durante il recente congresso dell’European Society of Cardiology hanno evidenziato che l’esposizione cronica al rumore costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo d’infarto e può influenzare negativamente il recupero dopo un evento cardiovascolare.

Il primo studio in questione, il Decibel-Mi ha evidenziato che le persone che hanno patito un infarto prima dei 50 anni erano le più esposte a livelli più elevati di rumore, rispetto alla popolazione generale. Nello specifico sono stati reclutati per il lavoro di ricerca 430 pazienti con meno di 50 anni, ricoverati in un centro cardiaco locale a causa di un infarto. Per ognuno di loro è stato calcolato il livello di esposizione al rumore residenziale osservando una maggiore incidenza di esposizione al rumore rispetto alla popolazione generale nella stessa regione. I pazienti infartuati pur privi di fattori di rischio tradizionali come il fumo o il diabete hanno mostrato un’esposizione significativamente elevata al rumore.

Il secondo studio, invece, l’Envi-Mi condotto presso l’Università di Borgogna e l’Ospedale di Digione in Francia ha coinvolto ha 864 pazienti ospedalizzati per un infarto. Al follow-up di un anno, il 19% ha presentato un evento avverso cardiovascolare maggiore. I livelli giornalieri di esposizione al rumore misurati presso l’indirizzo di casa di ciascun paziente sono stati considerati moderati e rappresentativi  di una gran parte della popolazione europea. È stato osservato un aumento del 25% del rischio di altri eventi cardiovascolari gravi per ogni aumento di 10 decibel di rumore durante la notte, indipendentemente dall’inquinamento atmosferico e da altri fattori. In pratica, conclude lo studio, esiste una forte associazione tra l’esposizione al rumore urbano, in particolare notturno, e una prognosi peggiore dopo un anno dal primo infarto. Inoltre, strade, metropolitane, ferrovie, aeroporti, ma anche ambienti di lavoro e luoghi ricreativi come le discoteche sono sorgenti di onde sonore che, a seconda del livello di rumore e della sua durata, possono avere effetti di vario tipo sulla salute generale e cardiovascolare.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

AlphaOmega Captcha Classica  –  Enter Security Code