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Nel 2023 viene pubblicato un articolo scientifico, recentemente raccolto in un volume monografico (agosto 2024), che non lascia spazio a equivoci a proposito del genere dei pazienti di cui si occupa. Addentrandoci nella lettura di questo articolo, una revisione della letteratura e delle raccomandazioni cliniche sui problemi di nicturia apparsi nei principali motori di ricerca medica negli ultimi anni, si scopre che le “persone” da indentificare fin dal titolo (“Come interpretare la salute cardiovascolare delle persone che presentano fastidiosi problemi di nicturia?”) sono solo uomini. Per nicturia s’intende una minzione notturna frequente e molesta, tale da interrompere il sonno e stravolgere il ritmo circadiano. Un’espressione come la seguente: “questi disturbi dovrebberosuggerire agli urologi quali pazienti con nicturia dovrebbero essere indirizzati e a quali medici”, è giocoforza che esclude dall’osservazione le donne, quantunque non sempre sia un problema organico di vescica o di prostata ciò che provoca l’eccesso di minzione notturna. Infatti, potrebbe trattarsi di un problema di tipo cardiovascolare. L’importante, a detta degli autori dello studio, è che tanto gli urologi quanto i medici di medicina generale ne siano consapevoli, così da non sottovalutare la vera causa del problema e, quando questa è cardiovascolare, imparino, se ancora non lo sanno abbastanza, a instradare il paziente verso i controlli e lo specialista più appropriati: controlli cardiovascolari da farsi sotto osservazione di un cardiologo o di uno specialista equipollente, a seconda dei casi.

Alcuni dati che lo studio ricorda per inquadrare il problema nella cornice più appropriata: la prevalenza di malattie cardiovascolari nei pazienti affetti da nicturia è pari a circa il 20% e comprende la malattia coronarica, l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca. La stessa nicturia può contribuire al danno cardiovascolare. Può disturbare il sonno e causare una privazione del medesimo, a sua volta collegabile a vari fattori di rischio cardiovascolare, tra cui l’ipertensione, la resistenza all’insulina e l’infiammazione dei tessuti arteriosi. L’ipertensione da sola può indurre una serie di conseguenze cardiovascolari, tra cui l’ipertrofia del ventricolo sinistro, l’aterosclerosi, la rigidità arteriosa e l’insufficienza renale.

Nelle loro conclusioni gli autori ricordano che prima di prendere in considerazione la terapia per la nicturia, è fondamentale una valutazione clinica generale per identificare altre fisiopatologie sottostanti, come l’ipertensione. Riconoscere le potenziali implicazioni cardiovascolari della nicturia è fondamentale per gli operatori sanitari sia nelle strategie di prevenzione che di gestione. Il trattamento dei disturbi cardiovascolari concomitanti alla nicturia può aiutare ad alleviare i sintomi della nicturia stessa e prevenire il deterioramento cardiovascolare. Allo stesso modo, affrontare la nicturia attraverso modifiche appropriate dello stile di vita, come aumentare l’esercizio fisico, ridurre l’assunzione di liquidi prima di coricarsi, evitare farmaci diuretici la sera e migliorare il sonno, può avere un impatto positivo sulla salute cardiovascolare. La natura multifattoriale della nicturia rende spesso necessaria una terapia combinata. Nel complesso, l’associazione tra nicturia e patologie cardiovascolari evidenzia l’importanza di affrontare la nicturia come parte di un’assistenza cardiovascolare completa.

Infine, data la crescente importanza della disfunzione del ritmo circadiano che subentra con l’avanzare dell’età, gli autori si dicono favorevoli ad incrementare gli studi che utilizzano la cronoterapia (ossia, la somministrazione di farmaci in orari specifici per ottimizzare l’efficacia e ridurre al minimo gli effetti collaterali) nei soggetti anziani. La natura multifattoriale della nicturia suggerisce un’alta considerazione della terapia combinata negli anziani per migliorare sia l’efficacia sia la sicurezza dei trattamenti.

Quando invece i problemi di nicturia dovessero affacciarsi in pazienti non anziani, non è secondario indagare la sfera sessuale. Nei più giovani le problematiche di nicturia potrebbero essere il rovescio della medaglia della disfunzione erettile. E sebbene quest’ultimo sia un argomento dal quale gli uomini cercano di scantonare, nocturia e disfunzione erettile potrebbero essere il cavallo di troia per coinvolgere gli uomini in un’idea di assistenza sanitaria completa. Total body.

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