Camminare è un’attività che si presta ad essere praticata in ogni stagione. Come per qualsiasi attività, è giusto sviluppare nel tempo una progressione lineare sia per quanto riguarda il numero di chilometri sia per le difficoltà intrinseche al percorso.
Oggi però vogliamo andare oltre l’aspetto di allenamento e condizionamento della camminata. L’allenamento di base dovreste averlo già dovuto fare a monte tra inverno e primavera, benché se il percorso programmato è semplice e non prevede più di 2-3 giorni di uscita, si può in linea di massima partire senza un vero allenamento specifico. Il focus di oggi è il materiale da portare per una camminata di una o più tappe.
Molto frequentemente si tende a esagerare il carico di oggetti che ci portiamo dietro, fino a sottostimare gli inconvenienti pur di essere sicuri di aver tutto. Al contrario, quello che consigliamo è di riflettere sull’utilità dei bagagli per riuscire a portare lo stretto indispensabile, solo il necessario per arrivare alla fine della tappa senza lasciare niente (o quasi) di inutilizzato. La scelta dello zaino è una materia talmente complicata che ci si potrebbe scrivere un libro; qui cerchiamo di sintetizzare. Tenete principalmente conto questi aspetti:
– taglia, dovrebbe andare da sotto il collo (vertebra C7 per appoggiarsi sul tratto basso lombare/sacrale);
– comfort di imbottiture, spallacci ed eventuale telaio rigido (esistono molti sistemi);
– presenza di cinture per regolare al meglio il carico, sia ad altezza ventrale sia pettorale;
– dimensioni dei compartimenti ed accessibilità;
– agganci esterni come anelli, asole, corde ed altro che permettono di portare oggetti anche fuori dallo zaino;
– rain cover che lo protegga in caso di brutto tempo.
Per organizzare al meglio lo zaino dobbiamo riporre gli oggetti più grandi, pesanti e meno utilizzati in fondo; gli altri più a portata di mano, nei compartimenti più alti, facilmente raggiungibili durante il cammino.
Avendo ben presente i concetti di topografia e di organizzazione dello zaino, è il momento di scegliere con che cosa riempirlo. La prima cosa da pensare per quanto riguarda questo aspetto è il peso totale, che non dovrebbe andare oltre il 20% del camminatore. Il peso totale va a sua volta ripartito in due categorie: dobbiamo discernere un peso base, comprensivo dei vestiti indossati, che è quello che non cambierà o aumenterà durante il percorso, ed il peso variabile, costituito dagli alimenti e dall’acqua; su quest’ultima è sempre bene non lesinare, specialmente se non sappiamo dove e quanti fonti d’acqua potabile troveremo sul percorso. Un consiglio, sia per ridurre il peso che per godersi il viaggio: cercate di ridurre gli alimenti portati da casa, usufruendo delle locande che si trovano cammin facendo: vi alleggerirete di peso e vi caricherete di nuove amicizie.
Tornando ad occuparci del peso base, è essenziale ridurlo il più possibile: durante i cammini nessuno si preoccuperà se avete già indossato la stessa maglietta due giorni prima (purché nel frattempo l’abbiate lavata), nessuno tranne le vostre spalle che dovranno sopportare il peso di tutti i cambi che vi porterete. Vestirsi a cipolla non passa mai di moda, tuttavia i moderni sistemi di meteorologia sono sempre più accurati, per cui forse quella maglietta termica in più, se sono previsti 35 gradi, la potrete anche lasciare a casa, avendo il cuore in pace. Se partite per una gita, anche breve, in montagna, la tendenza è portare qualcosa in più perché il clima è maggiormente mutevole e spesso il sole tramonta prima di quanto previsto. Infine, è buona norma non avere oggetti che siano dei pessimi duplicati. Non è una questione di etichetta ma, di solito, gli oggetti di marca durano di più e non si rompono subito. A proposito di rotture, saper riparare gli oggetti ci consente di portare ulteriormente meno peso.
Guai a confondere la leggerezza col rischio: non vi stiamo invitando a limare sul necessario, ma solo sul superfluo! Ad esempio il kit di primo soccorso è sempre buona norma portarselo anche per itinerari veloci, specialmente se lontani dai centri abitati. Il pronto soccorso, a proposito, comprende il nastro taping (antinfiammatorio) per le persone, e il nastro adesivo se lo zaino è a rischio. Ago, coltellino, fuoco e filo tornano utili sia per le persone sia per gli oggetti.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, i materiali moderni sintetici si prestano a essere più traspiranti del cotone; tenete conto che anche se avete leggermente freddo all’inizio della camminata, poi dopo il corpo si scalderà, quindi non c’è bisogno di partire ultra-coperti, ma di rimanere in movimento. Prima di partire è bene consultare mappa, persone esperte, siti Internet eccetera in modo da conoscere i pericoli geologici, flora e… fauna.
Per quanto riguarda le scarpe, devono già essere state provate prima della grande uscita. Scelte in base al comfort (il piede deve essere avvolto con libertà per tallone e dita), si consigliano ovviamente una buona ammortizzazione e una suola adeguata: terreni morbidi sono adatti per suole più morbide e terreni più accidentati e/o sassosi necessitano di un battistrada più rinforzato.
Ultima regola, fondamentale: godetevi il vostro cammino!
(Scritto con la collaborazione di Filippo Galantini)