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 La prevenzione cardiovascolare nelle donne è molto sottostimata e sotto diagnosticata, anche se la realtà dei fatti mette di fronte all’evidenza che le malattie cardiovascolari siano la principale causa di morte al femminile. La maggior parte degli studi in ambito cardiovascolare che vengono imbastiti sono dedicati e includono prevalentemente persone di sesso maschile. Anche per questo motivo il concetto che siano gli uomini a soffrire di disturbi cardiovascolari è profondamente radicato nella popolazione, sebbene le donne, purtroppo, muoiano di malattie di cuore tanto quanto gli uomini. È per questo motivo che è così importante sensibilizzare la popolazione femminile sui rischi cardiovascolari che le donne corrono soprattutto nel periodo post menopausale. In questo senso è di grande interesse l’evento Cuore di Donna: come prendercene cura” realizzato con il sostegno della Fondazione di Modena e con il patrocinio del Comune di Modena e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. L’evento strutturato in due momenti ha visto  già a febbraio una manifestazione alla quale hanno partecipato esperti di rilievo, provenienti da diverse università italiane. I relatori hanno condiviso approfondimenti su vari aspetti tematici, inclusa l’applicazione dell’intelligenza artificiale per fini diagnostici con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche inerenti alle malattie cardiovascolari di genere. Il secondo appuntamento del progetto di prevenzione si terrà il 12 maggio 2024 in occasione della Festa della Mamma e vedrà l’organizzazione di una giornata alla quale prenderanno parte le diverse associazioni di volontariato, così come il personale medico-sanitario volontario. È grazie al loro impegno se sarà possibile creare dei punti di screening e di ascolto per la cittadinanza all’interno del centro storico. L’obiettivo è quello di creare reti territoriali mirate alla prevenzione nelle donne, promuovendo azioni divulgative e di sensibilizzazione.«La cultura della prevenzione è donna  ha tenuto a precisare la Dott.ssa Francesca Coppi, ricercatrice dell’Università di Modena e Reggio Emilia e organizzatrice dell’iniziativa la donna è protagonista nell’agire e nel portare prevenzione. Per questo motivo, abbiamo deciso di dedicare due giornate a questa tematica, unendo l’aspetto scientifico-divulgativo rappresentato dal convegno di apertura con un momento più di presidio sul territorio con la presenza. all’interno del centro storico, di postazioni temporanee di screening a disposizione della comunità».«Nonostante l’aspettativa di vita delle donne sia migliorata nel corso degli anni   ha spiegato ancora la promotrice del progetto è importante sottolineare che l’invecchiamento deve essere accompagnato da una buona qualità di vita attraverso la prevenzione fin dalla giovane età. Crediamo che la diffusione di una cultura del prendersi cura di sé sia la migliore pratica preventiva». L’azione di prevenzione e di sensibilizzazione è tutt’altro che ridondante: basti pensare che negli ultimi quarant’anni si è registrata una significativa riduzione della mortalità globale per malattie cardiovascolari, tale tendenza, tuttavia,  risulta meno pronunciata nel genere femminile, complice la maggior diffusione tra le donne di abitudini scorrette, primo fra tutti il fumo di sigaretta.Le donne hanno il vantaggio di essere protette nell’arco della vita fertile dal cosiddetto scudo estrogenico. La caduta dei livelli ormonali, che caratterizza la menopausa, espone però a un importante incremento del rischio cardiovascolare, amplificato dalla concomitante presenza di patologie/fattori di rischio molto frequenti e diffusi in questa fase della vita femminile come sovrappeso, diabete, ipertensione arteriosa e dislipidemie. La menopausa, inoltre, per molte donne coincide con un peggioramento nella qualità e quantità del sonno. Troppo spesso non si pensa a quanto il sonno contribuisca al benessere psico-fisico. Il riposo notturno, oltre a rendere più attivi e performanti, a sincronizzare al meglio i parametri vitali essenziali e la ciclicità dei delicati bioritmi ormonali, concorre a stabilizzare il tono dell’umore, ad allentare le tensioni e a ridurre i livelli di ansia e stress, fra i principali nemici della salute cardiovascolare. Il drastico cambiamento ormonale che la menopausa comporta, soprattutto in mancanza di un’adeguata alimentazione, sana e bilanciata, e di un’attività fisica praticata con costanza e regolarità, favorisce l’accumulo di grasso addominale con ridistribuzione del tessuto adiposo da localizzazione più periferica a centrale. La quantità di tessuto adiposo addominale è un valido indicatore del rischio di malattie cardiovascolari e dismetaboliche come il diabete di tipo 2. Ecco perché è importante, oltre mantenersi normopeso, tenere sotto controllo la misura della circonferenza addominale. Per le donne valori di girovita ≥ 80 cm sono associati a un rischio aumentato di complicanze cardiovascolari e metaboliche; per valori ≥ 88 cm tale rischio viene classificato come molto aumentato. Le donne, infine, sono talmente abituate ad accudire chi hanno intorno, da trascurare, a volte in maniera completa, il proprio benessere psicologico. Non si dovrebbe mai dimenticare, invece, che gli hobby, le relazioni affettive e sociali, le occasioni di svago e di arricchimento culturale sono una preziosa risorsa in tutte le fasi della vita e contribuiscono al benessere psico-emotivo, fondamentale per la salute cardiovascolare.

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