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Fatta la premessa che l’ipertensione arteriosa non è una vera e propria malattia, ma il fattore di rischio più grave per ictus, infarto, aneurismi, arteriopatie periferiche, insufficienza renale e cronica, e retinopatia, nel 90-95% dei casi l’ipertensione non ha una causa evidente e per questo motivo viene detta “essenziale”. La differenza è con il restante 5-10% dei casi, in cui l’ipertensione è secondaria a qualche altra malattia. Secondaria a una affezione del sistema endocrino, a un’alterazione della tiroide o a un cattivo funzionamento dei reni ; quando non è l’effetto collaterale dei farmaci prescritti al paziente per la cura di altre manifestazioni sintomatiche.

In Italia si stima che siano 15 milioni le persone che soffrono di ipertensione essenziale, la metà dei quali ne è praticamente inconsapevole, questo perché la pressione arteriosa elevata di solito non dà sintomi, ragion per cui riferendosi a essa e ai danni che procura la si definisce “killer silenzioso”.

Ciò detto, il 5% e il 10% dei pazienti ipertesi sono classificati come ipertesi resistenti, caratterizzati da un maggior rischio di eventi cardiovascolari prematuri come ictus, infarto del miocardio e malattie renali croniche. Rappresentano un setting di pazienti ipertesi difficili da trattare, che richiedono una politerapia quotidiana di un minimo di quattro farmaci necessari per ottenere un adeguato controllo della pressione sanguigna.

Se si aggiunge, in accordo con le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, a livello mondiale, il 50% dei pazienti con malattie cardiovascolari non segue in modo corretto le prescrizioni mediche, compromettendo l’efficacia della terapia e aumentando il rischio di gravi complicanze, si intuisce che ogni soluzione finalizzata alla semplificazione della terapia è importante. Non a caso, le attuali linee guida internazionali raccomandano le combinazioni di pillole singole come soluzioni ottimali per un migliore controllo della pressione sanguigna.

QUADRO è il primo studio a valutare l’efficacia di una “pillola unica” che integra quattro classi di farmaci antipertensivi, ben conosciuti nella pratica clinica e raccomandati dalle linee guida. Presentatial  Congresso della Società Europea di Cardiologia di fine agosto 2024 i dati di QUADRO hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza di una combinazione di quattro farmaci in un’unica pillola a dosaggio fisso nel controllo dell’ipertensione resistente e nel migliorare l’aderenza al trattamento da parte di questi pazienti

Lo studio QUADRO di fase III, randomizzato, in doppio cieco, condotto su 183 pazienti in 13 Paesi, ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di un trattamento di otto settimane con la quadriterapia a base di perindopril, indapamide, amlodipina e bisoprololo con una triplice terapia, composta da perindopril, indapamide e amlodipina, alla massima dose tollerata.

Ma andiamo per ordine. Il perindopril, inscritto alla classe di farmaci che agiscono inibendo l’enzima dell’Angiotensina (ACE), provoca una dilatazione dei vasi sanguigni che rende più facile per il cuore il lavoro di pompaggio del sangue. L’indapamide è invece un diuretico che raggiunge l’effetto ipotensivo sull’organismo aumentando la produzione di urina. L’amlodipina un calcio-antagonista che interviene sui vasi sanguigni facendoli rilassare, allo scopo di rendere più agevole lo scorrimento del sangue. Infine il bisoprololo, un β-bloccantecherallenta la frequenza del battito cardiaco e permette al cuore una più facile circolazione del sangue in tutto l’organismo.

«Lo studio Quadro presenta risultati positivi grazie al suo solido disegno. La conferma della pressione arteriosa non controllata in diverse visite e misurazioni ambulatoriali di 24 ore, insieme alla valutazione dell’aderenza alla triplice terapia, ha permesso di arruolare veri pazienti ipertesi resistenti. Tutte le misurazioni della pressione arteriosa sono state effettuate con dispositivi elettronici automatici validati, come raccomandato dalle linee guida. I risultati ottenuti con la “quadrupla” sulla riduzione della pressione arteriosa in studio medico sono stati confermati dalle misurazioni della pressione arteriosa a domicilio e nelle 24 ore ambulatoriali; due metodi riconosciuti per la loro eccellente riproducibilità negli studi clinici» è la conclusione del professor Roland Asmar della Foundation-Medical Research Institutes di Ginevra, Svizzera.

Servier, il gruppo farmaceutico con sede centrale in Francia e con una forte presenza geografica in oltre 150 Paesi, intende presentare alle autorità europee la sua prima quadriterapia all’inizio del 2025.

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