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Il Telemonitoraggio è uno strumento fondamentale permigliorare sia l’efficacia sia l’efficienza dell’assistenza territoriale nell’ambito del diabete, con benefici nella gestione del paziente a vantaggio sia della cura sia della razionalizzazione di spese e risorse. È questo il tema al centro del documento di consensus e di indirizzo clinico “Percorso di Telemonitoraggio in Diabetologia”, elaborato di comune accordo fra la Società Italiana di Diabetologia (SID), l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) riunite e sotto l’ombrello federativo della Federazione delle Società Diabetologiche Italiane (FeSDI).

«La strategia più efficace per contrastare il diabete e le complicanze ad esso associate, insieme alle campagne di prevenzione primaria, è trattare precocemente e in modo intensivo sia il diabete che i fattori di rischio cardiovascolari associati» – ha dichiarato Riccardo Candido, Presidente FeSDI e AMD.

L’automonitoraggio è una prassi consolidata nei pazienti diabetici che, per la natura della patologia, necessitano di controllare costantemente i valori di concentrazione di glucosio nel sangue. La possibilità di avere registrata, all’interno del fascicolo sanitario elettronico, la propria storia clinica rappresenta un’importante evoluzione nel percorso di cura, perché consente di avere una fotografia della propria salute con una disponibilità di dati immediata a disposizione dei professionisti. Da gennaio 2024 è disponibile in Toscana, per la prima volta in Italia, l’integrazione tra il sistema di misurazione del glucosio con sensori FreeStyle Libre di Abbott e il Fascicolo Sanitario Elettronico. La joint-venture fra la casa farmaceutica e la Regione Toscana consentirà alle persone con diabete residenti in Toscana di consultare i valori glicemici, rilevati tramite i sensori FreeStyle Libre, direttamente all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico della Regione, dunque facilmente accessibili ai medici delle strutture diabetologiche o ai medici di medicina generale che hanno in cura quei pazienti. Un’esperienza innovativa unica nell’ambito della sanità pubblica che è anche una semplificazione, sia per la salute dei pazienti sia per il lavoro di diagnosi e cura che spetta ai medici.

Nell’ambito della Missione 6 Salute prevista dal PNRR, la Telemedicina assume un ruolo primario per un migliore supporto ai pazienti cronicinella riorganizzazione dell’assistenza territoriale. L’utilizzo della Telemedicina offre la risposta sanitaria adeguata alle esigenze di una popolazione in forte invecchiamento e in un aumento di malattie croniche. Del pari consente la riduzione del rischio di complicanze, una più rapida disponibilità di informazioni sullo stato di salute e di accrescere la qualità e la tempestività delle decisioni da parte dei professionisti sanitari, nonché l’equità nell’accesso ai servizi sociosanitari per le persone fragili o che risiedono in aree logisticamente svantaggiate.

«Studi sul diabete hanno dimostrato come i sistemi di Telemedicina riducano significativamente i costi di gestione e agiscano positivamente sul controllo metabolico», ha ricordato Angelo Avogaro, Presidente SID e Past President FeSDI.

Il Telemonitoraggio, in particolare, è una metodologia di gestione del paziente cronico da remoto che rappresenta una naturale estensione di ciò che si fa in ambulatorio e la cui gestione tecnica necessita di una supervisione clinica. Uno specifico bando nazionale ha per oggetto l’implementazione e l’integrazione operativa dell’Infrastruttura Regionale di Telemedicina (IRT) che fungerà da anello di congiunzione tra la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) e i Servizi Minimi di Telemedicina, dovendo poi interfacciarsi con il fascicolo sanitario e i dispositivi dei pazienti per consentire lo scambio dei dati tra i dispositivi stessi e l’ambulatorio o la struttura clinica interessata al monitoraggio. Si pone quindi la necessità di individuare criteri di efficacia e sostenibilità atti a identificare l’idoneità e appropriatezza dei dati generati e inviati dai medical devices, necessari per determinare quegli “avvisi” (advice) utili alla valutazione da parte del clinico.

Tra gli aspetti centrali messi in evidenza dal documento di consensus vi èla necessità di integrazione del dato della misurazione parametrica della glicemia con il profilo clinico e la storia clinico-terapeutica di ogni singolo paziente.Importante è inoltre la fornitura di un quadro clinico completo, invece che il deposito di dati riferiti a rilevazioni di mere glicemie, alla Infrastruttura Regionale di Telemedicina e, quindi, al Fascicolo Sanitario Elettronico.Il documento sottolinea, inoltre,la necessità prospettica di disporre di dati di Telemonitoraggio per scopi di survey epidemiologiche. Il Telemonitoraggio unificato alle attività in Cartella Clinica Elettronica rappresenta una modalità di espansione, e allo stesso tempo di continuità, dell’attività ambulatoriale all’esterno dell’edificio di visita in presenza, con notevoli vantaggi nella gestione del paziente e benefici sul piano organizzativo, dalla gestione delle agende ai tempi di attesa. Infine, il quadro clinico integrato di Telemonitoraggio con i dati in Cartella Clinica Elettronica rappresenta uno strumento utile per valutazioni di costo-efficacia degli approcci di Telemedicina e impatto positivo sulla razionalizzazione della spesa e delle risorse.

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