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Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i CDC (Centers for Disease Control and Prevention), poter contare su un buono stato di salute orale non significa solo avere dei denti sani: una bocca sana influenza fortemente tutto lo stato di salute e di benessere della persona e si ripercuote in positivo, sulla qualità di vita molto più di quanto si pensi.

Studi scientifici hanno dimostrato in maniera solida, per esempio, che la parodontite, un’infiammazione gengivale grave che colpisce circa 8 milioni di italiani si associa a un rischio più elevato d sviluppare l’ipertensione. Dagli studi a disposizione risulta esistere un’associazione lineare fra gli indici di malattia gengivale e il rischio di pressione alta. Più grave appare la parodontite, maggiore è il rischio che chi ne soffre sviluppi l’ipertensione.  Uno dei principali studi su questo argomento, condotto in collaborazione dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) e dall’Eastman Dental Institute all’University College di Londra ha evidenziato come la parodontite da moderata a grave si associ a un rischio medio del 22% di soffrire di pressione alta; in particolare, chi soffre in modo grave di parodontite ha un rischio di ipertensione quasi del 50% maggiore.  Probabilmente la parodontite contribuisce a causare l’ipertensione a causa dell’infiammazione non solo locale ma anche estesa a tutto il corpo (sistemica) legata alla malattia gengivale. Durante l’ultimo congresso   nazionale della SIdP (Società Italiana di Parodontologia e Implantologia) è stato presentato un report congiunto della SIdP e della SIIA (Società Italiana di Ipertensione Arteriosa), secondo il quale la riduzione del 30% dell’indice di sanguinamento gengivale, ottenuta con terapia paradontale non chirurgica, abbassa di ben 11 mmHG la pressione arteriosa sistolica. Un effetto favorevole con un’efficacia maggiore del doppio di una dieta antipertensiva, bilanciata e povera di sale, che abbassa in media la pressione di 5 mmHg. Naturalmente il trattamento dell’ipertensione non può prescindere dalla terapia farmacologica, ma si giova del trattamento della parodontite.  

«Lo studio riportato dal rapporto congiunto SIdP e SIIA ha considerato 100 pazienti ipertesi con malattia della gengive: 50 sottoposti a igiene sopra e sotto gengivale, cioè a pulizia profonda delle tasche e igiene orale professionale, e gli altri 50 del gruppo di controllo sottoposti solo a una semplice pulizia superficiale –  ha chiarito più nel dettaglio Davide Pietropaoli, autore dello studio, coordinatore della Guida pratica SIdP e SIIA e ricercatore all’Università dell’Aquila che ha anche aggiunto – Trascorsi due mesi, nel gruppo test di igiene sopra e sotto gengivale, il trattamento paradontale ha determinato un beneficio di 11 mmHG meno della pressione arteriosa, con un’efficacia maggiore del doppio della dieta iposodica».

«Questa evidenza – ha suggerito Luca Landi, past president SIdP – indica che la parodontite rende il tessuto endoteliale che riveste le arterie meno elastico e quindi meno capace di adattarsi quando il cuore pompa, con un conseguente aumento della pressione arteriosa. Per questo motivo, aggiungere alla strategia farmacologica e alla dieta antipertensiva la cura della malattie gengivale, rende più efficace la terapia e migliora la gestione e il controllo della pressione alta».

La parodontite è strettamente legata agli stili di vita: è provocata da alcune specie batteriche ed è influenzata nel suo decorso da numerosi fattori locali e sistemici. Costituiscono importanti fattori di rischio la cattiva igiene orale, il fumo, il diabete, alcune malattie sistemiche che alterano la risposta immunitaria, alcune anomalie genetiche e lo stress. Ecco, quindi, che per prevenire gengiviti e parodontite è fondamentale adottare uno stile di vita salutare e dedicarsi con grande attenzione alla salute del cavo orale oltre che a sottoporsi a un controllo con un professionista almeno una volta all’anno. Resta imprescindibile in ogni caso per una buona salute orale lavarsi i denti almeno due volte al giorno, per almeno due minuti, utilizzando uno spazzolino manuale o elettrico.  Di fondamentale importanza è anche pulire gli spazi fra i denti, almeno una volta al giorno, prima di lavarli, avvalendosi degli scovolini o del filo interdentale.  Da ultimo ma non per importanza è bene evitare il consumo di tabacco. Oltre a tutti gli altri rischi per la salute, i consumatori di tabacco rischiano fino a sette volte di più lo sviluppo di disturbi a carico delle gengive rispetto ai non fumatori.

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